Quali sono le caratteristiche principali che deve avere?
Ogni componente del suolo assume nomi diversi a seconda delle sue dimensioni; le particelle vengono classificate come
- scheletro (diametro maggiore di 2 mm)
- sabbia (diametro compreso tra 2 e 0,02 mm)
- argilla (diametro minore di 0,002 mm)
La composizione del suolo viene determinata mediante dei setacci.
Composizioni diverse in scheletro, sabbia, limo ed argilla conferiscono al suolo proprietà fisiche, meccaniche ed agronomiche diverse.
In base alla composizione percentuale di sabbia, limo ed argilla ogni terreno assume una particolare denominazione, generalmente ottenuta utilizzando dei grafici detti triangoli della tessitura.
In base alla prevalenza di un tipo di particelle sulle altre, si hanno terreni argillosi, limosi e sabbiosi; in particolare quando si parla di terreno franco o di medio impasto si intende un terreno dalla composizione intermedia, dove nessuna frazione prevale con le sue caratteristiche chimico-fisiche sulle altre e si completano vicendevolmente; quindi da preferire per le zucche.
Di conseguenza il suolo agrario si presenta generalmente sotto forma di grumi di particelle legate tra loro.
Il suolo agrario, a seconda del tipo di struttura, può assumere denominazioni diverse: compatta, glomerulare, vacuolare, ecc...
Il tipo di struttura influenza le caratteristiche fisiche, chimiche, ed agronomiche del suolo.
La struttura glomerulare stabilisce un giusto equilibrio da acqua e aria contenute nel terreno.
Le sostanze di origine organica vengono demolite nel terreno dalla azione della microflora/fauna presente; questo processo porta da un lato alla mineralizzazione (liberazione di elementi semplici assimilabili dalle radici delle piante), dall'altra all'umificazione (formazione di sostanze chimiche complesse denominate humus).
L'humus funge da serbatoio di fertilità del suolo, in quanto può, a seconda delle caratteristiche del terreno, rilasciare nel tempo elementi semplici assimilabili dalle piante.
La sostanza organica complessiva presente nel terreno viene espressa in percentuale, e viene stimata a partire dalla quantità di carbonio presente nel terreno, elemento caratteristico delle sostanze di origine organica.
In conclusione sono da preferire terreni di medio impasto, profondi, sciolti, ben drenati, ricchi di sostanza organica, con una buona esposizione solare e con un ph tendente alla neutralità (7).
Durante la preparazione autunnale il terreno va arricchito di materia organica di qualsiasi genere (letame: bovino, equino, ovino,ecc) purchè sia ben compostato.
Può essere utile anche del compost di foglie, erba e scarti di cucina.
E' buona norma in autunno seminare una coltura da sovescio.
Questa pratica agronomica prevede l'interramento sul posto di colture a rapida vegetazione allo scopo di migliorare le proprietà fisiche del terreno, arricchendolo in humus.
Si può seminare un miscuglio di graminacee (avena, orzo, triticale, ecc) e leguminose (pisello, favino, veccia, ecc).
Quindi in autunno si fanno le lavorazioni più profonde con l'interramento di letame, sostanza organica varia e anche concimazione minerale (vedi più avanti!).
Si lascia riposare tutto l'inverno e in primavera si fanno le ultime lavorazioni per sistemare superficialmente il terreno.
La caratteristica principale dell' AG è appunto il peso. cosa molto importante è scegliere semi selezionati venduti dal nostro club, acquistati in internet oppure presi dalle zucche dell'anno precedente.
Il periodo di germinazione sarà scelto considerando che l' AG conclude il suo ciclo in 150 giorni circa.
Per assicurare al seme una rapida germinazione si procede nel seguente modo: prepariamo preventivamente i vasetti con del terriccio di buona qualità, li inumidiamo e li inseriamo nel germinatoio a 25C° per riscaldarli.
Dopo 3-4 ore inseriamo un seme in ogni vasetto con la punta rivolta verso il basso facendo attenzione a non spingerli troppo in profondità.
L' estremità opposta del seme deve essere visibile dalla superficie del vasetto.
Con temperature tra i 25-28 C° e la giusta umidità in 3-5 giorni avverrà la germinazione.
In 7-10 giorni dalla germinazione le piantine saranno pronte per il trapianto.
In genere la superficie assegnata alla pianta ha forma rettangolare (per esempio 6m x 5m - 7m x 9m) e l' impianto avverrà al centro di uno dei due lati corti così da consentirgli uno sviluppo equilibrato sia laterale che frontale.
Durante l' impianto è importante considerare che il tralcio principale si svilupperà in senso opposto alla prima foglia ( non ai cotiledoni ).
Questo consentirà di evitare torsioni al colletto nel tentativo di indirizzare la pianta nell' area assegnata.
In Italia (soprattutto al nord) c'è il rischio di gelate tardive quindi è indispensabile proteggere le giovani piantine dopo il trapianto con dei mini tunnel che ospiteranno la pianta fino a quando il rischio di gelate è passato.
Per evitare danni alle piantine è prudente proteggerle anche da vento, grandine e se necessario pure dal sole.
Quindi faremo crescere il tralcio primario (chiamiamo così il tralcio che spunta dai cotiledoni) al centro del rettangolo, parallelamente ai due lati lunghi.
I tralci secondari ( cioè quelli che si sviluppano dagli internodi del tralcio primario) andranno disposti parallelamente fra loro ma perpendicolari rispetto al tralcio primario.
Un' operazione assai laboriosa ma molto importante è l' interramento dei tralci.
E' possibile scavare una piccola canaletta di fronte ad ogni tralcio che in questo modo vi crescerà dentro.
Quindi sarà sufficiente ricoprire il tralcio con della terra. Questa operazione ci assicurerà una maggiore estensione radicale dato che la pianta dell' Atlantic Giant è capace di emettere anche 3 fittoni da ogni internodo fogliare.
Non andranno interrati il colletto e il tratto di tralcio primario che ospita la zucca. Saranno sufficienti 70 cm prima e dopo il frutto per consentirle una crescita corretta.
Si provvederà alla cimatura dei tralci quando raggiungeranno il limite dello spazio assegnato.
Sarà importante eliminare i tralci terziari (cioè quelli che nascono dai secondari) per garantire alla pianta una buona aerazione e per permettere ai trattamenti antiparassitari di coprire l' intera superficie fogliare.
A 30 giorni dall' allegagione del frutto in crescita è importante cimare gradualmente (magari in 5 giorni) i tralci ancora in crescita ad eccezione del primario che lasceremo crescere indirizzandolo dove abbiamo spazio.
La cimatura della pianta coincide con l' inizio del periodo di massimo sviluppo del frutto che quindi avrà a disposizione tutta l' energia della pianta.
Lo schema di gestione della pianta di cui abbiamo parlato qui sopra è chiamato "albero di Natale”.
Si mette una molletta sul fiore maschile e sopratutto su quello femminile il giorno prima dell'apertura del fiore per far si che restino chiusi (e non "inquinati" da altri pollini).
La mattina seguente si tolgono le mollette, si prende il fiore maschio e lo si rovescia sul fiore femmina in modo che il polline ci cada dentro, si richiude il fiore femmina e se l'impollinazione avviene, dopo qualche giorno inizia ad allegare il frutto.
Prima di far allegare i frutti è importante che la pianta sia ben sviluppata. Lasceremo crescere i frutti solamente sul tralcio primario, ad una distanza minima di 3m dal colletto.
Da questo punto in avanti si lasceranno allegare 2-3 frutti e si procederà al loro diradamento soltanto dopo aver individuato la zucca da allevare (la si sceglie quando hanno la dimensione di un pallone da calcio).
E' importante che abbia forma regolare e un picciolo abbastanza lungo che le consenta di crescere sufficientemente lontana dal tralcio che l'alimenta.
Per garantire al frutto il libero sviluppo, si deve fare in modo che lo stesso non vada a crescere sul tralcio a cui è collegato.
Per ottenere questo si procedere al posizionamento nei seguenti modi a partire da quando la zucca raggiunge le dimensioni di una palla da calcio:
- creare un angolo di 90° fra il picciolo della zucca e il tralcio. L'operazione sarà completata spostando la zucca poco a poco in 5 giorni.
- l' altro sistema prevede una curvatura del tralcio all' intersezione con il picciolo della zucca.
E' sufficiente deviarlo per poco più di un metro prima di reindirizzarlo nella sua posizione centrale.
Inoltre il picciolo e il fiore devono essere sullo stesso livello ( in bolla ).
E' importante effettuare questi spostamenti nel pomeriggio, quando grazie alle temperature elevate i tessuti sono molto flessibili.
Dall’ allegagione fino alla raccolta la zucca andrà ombreggiata per evitare bruciature solari. La zucca va adagiata su uno strato di sabbia di circa 5cm.
Questo le consentirà di restare all' asciutto e di scivolarvi sopra mentre cresce fino a maturazione.
I tralci secondari che si sviluppano nelle vicinanze della zucca possono essere eliminati per dare spazio al frutto in crescita.
Fatto questo, la zucca sarà libera di crescere fino a maturazione avvenuta.
Se durante la crescita si dovesse verificare una tensione fra tralcio e picciolo sarà il caso di intervenire tagliando il fittone sotto al primo internodo fogliare interrato.
Così facendo si allenterà la tensione e tutto tornerà alla normalità.
Per un’irrigazione ottimale è consigliato un impianto a goccia che copra tutta la superficie occupata dalla pianta.
Questo è importante visto che in conseguenza all'interramento dei tralci la pianta svilupperà radici da ogni internodo fogliare.
Molti coltivatori usano irrigare a pioggia anche se in questo modo aumentano i rischi di attacchi crittogamici (funghi).
La quantità d'acqua va decisa considerando la capacità di ritenzione idrica del terreno su cui si coltiva e bisogna anche tener presente che la zucca può avere un accrescimento giornaliero elevato (anche 15-18Kg).
Prendere come riferimento per la quantità d' acqua giornaliera 3-5l per metro quadrato. Ristagni idrici provocherebbero danni alla pianta.
Il terreno deve rimanere umido al punto giusto, fresco e non inzuppato.
Nel terzo mese prevale un azione bilanciata (azoto, fosforo e potassio - NPK) e nel quarto mese potassio.
Che proprietà hanno questi elementi?
- Azoto: l' azoto esercita una notevole azione di stimolo sull'accrescimento dei vegetali. un eccesso di questo elemento si presenta con foglie bluastre.
- Fosforo: il fosforo ha molteplici azioni. Rientra in composti come ATP e ADP, entra nella composizione di acidi nucleici e molecole che intervengono nella funzione clorofilliana.
- Potassio: partecipa attivamente al meccanismo di formazione e di trasferimento degli zuccheri dalle foglie agli organi di riserva; comporta uno stato di turgore ottimale per le cellule e i tessuti, aumenta la resistenza alle basse temperature. Stimola la maturazione del frutto!
In commercio esistono vari concimi e preparati, vanno somministrati seguendo le istruzioni riportate sulla confezione!
L' attacco del fungo è facilmente riconoscibile dalla formazione di un feltro, di colore biancastro e di aspetto polverulento, sulla superficie degli organi colpiti.
E' possibile intervenire preventivamente fin dal post trapianto contro lo sviluppo del fungo con trattamenti a base di zolfo bagnarole.
In caso di forti attacchi si può essere costretti all' utilizzo di prodotti di sintesi che hanno effetto curativo nei confronti del mal bianco.
Altro problema può essere causato dalla peronospora, capace anch' essa di attaccare i giovani germogli ma anche i frutti e si evidenzia con macchie sulle foglie che tendono a necrotizzare.
E' possibile prevenirla con trattamenti rameici, ma attenzione in quanto può causare "intossicazioni" alla foglia. Se si riscontra lka presenza di questo patogeno, è necessario intervenire con prodotti curativi.
Altro problema da non trascurare è quello causato da infestazioni di afidi.
Il peggiore inconveniente causato da un attacco di afidi è di sicuro la trasmissione di virosi alla pianta ospite che potrebbe seriamente compromettere lo sviluppo sia della vegetazione che del frutto.
Questa virosi si manifesta con chiazze bluastre sulla foglia.
Altro grave problema che si manifesta sempre più frequentemente a causa dell'insolazione sono le scottature sul frutto, sul tralcio e sulle foglie. Si rischia di perdere il duro lavoro fatto.
E' possibile, per evitare tali fenomeni, interrare il tralcio della pianta, via via che questa cresce (meglio farlo quando la pianta è asciutta), ombreggiare i frutti fin da subito, e cercare di partire con la semina abbastanza precocemente, in modo da riuscire ad impollinare prima del sopraggiungere del caldo, altrimenti il fiore abortisce.
Siamo a disposizione per altre informazioni.
...Buon lavoro...